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Vax day a Niguarda. Fontana: parte un percorso che porterà alla normalità

Il Vaccination day segna “una giornata fondamentale. Si parte per un percorso ancora abbastanza lungo che porterà alla normalità. Verso la riacquisizione delle nostre libertà che abbiamo dovuto sacrificare. Non è però un ‘liberi tutti’: siamo nel mezzo di un’epidemia ancora in corso, continuiamo a comportarci come sempre con mascherine e distanziamento”. Queste le parole di augurio con cui il governatore lombardo Attilio Fontana, ha salutato il via regionale alla campagna vaccinale anti-Covid, avvenuto all’Ospedale Niguarda di Milano. “Dal primo giorno – ha sottolineato il presidente Attilio Fontana, nel corso del punto stampa, tenuto all’esterno della struttura ospedaliera – ho sempre sostenuto che il vero cambio di passo si sarebbe verificato nel momento in cui avremmo avuto a disposizione il vaccino. Questa è una giornata fondamentale e il nostro primo pensiero va a chi ha perso la vita per il Covid e a chi ha avuto parenti e amici che ne sono stati colpiti. Un pensiero anche a chi ha contribuito a combattere l’epidemia: tutto il mondo sanitario, i volontari, l’Esercito che ha dato un grandissimo aiuto per affrontare varie problematiche”. “Questa – ha proseguito il presidente della Regione Lombardia – è una giornata importante anche per l’Unione Europea: se opera nel modo corretto, se si impegna nel modo giusto può essere fondamentale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa. Guardiamo al futuro con maggiore serenità ma sempre con cautela, guardiamo con speranza al nostro futuro”. Al ‘Vaccination Day’ organizzato presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, con il presidente Fontana presenti l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, quello alla Sicurezza, Riccardo De Corato, e il sottosegretario alla Presidenza, Alan Christian Rizzi. Con loro, tra gli altri, anche il capo della Rappresentanza della Commissione Europea del Nord Italia, Massimo Gaudina, e il direttore generale del Niguarda, Marco Bosio.

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E’ una OSS del Niguarda la prima vaccinata lombarda

È Adele Gelfo, operatrice socio sanitaria che lavora al Niguarda dal 91, la prima vaccinata Lombarda contro il covid: “sono felicissima, è un onore – il commento a caldo della oss, impegnata nel reparto di rianimazione e coinvolta nella lotta al covid fin dalla prima ondata – Io credo nei vaccini”. “Per ora mi sento bene, questa sera se non mi viene la febbre farò il mio turno di notte – ha raccontato- Al momento sono protetta a metà in attesa della seconda dose. Questo vaccino significa molto, protegge noi e i nostri familiari da questo virus così veloce: ho visto diversi colleghi che purtroppo l’hanno preso, per noi è un valore aggiunto, ci sentiamo più sicuri, anche di più con i nostri DPI”. A chi le ha chiesto se non avesse paura degli effetti del vaccino, Gelfo ha risposto: “Mi fido ciecamente”, sottolineando che “il vaccino non è obbligatorio, ma sarei felice se tutti si vaccinassero.”. Per quanto la riguarda “questa mattina è andato tutto bene.È stata come una vaccinazione normalissima, prima ci hanno fatto una visita medica, poi ci hanno consigliato un foglio con quello che potrebbe succedere e tra 21 giorni faremo la seconda dose. Ora – ha concluso – vado a dormire un po’ perché mi aspettano 10 ore di turno di notte” ANSA

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Niguarda: trapianto di cuore la notte di Natale

Un trapianto di cuore è stato eseguito nella notte di Natale all’Ospedale Niguarda su un uomo di 28 anni affetto da un’importante cardiopatia Ad eseguirlo il dottor Claudio Russo e lo staff del Cardicenter, sostenuto dalla fondazione De Gasperis: “E’ stata una giornata difficile – commenta il primario – iniziata con un intervento su un quarantenne al quale si era infettata una protesi cardiaca e terminata, appunto, con questo trapianto, che è il ventiquattresimo che eseguiamo quest’anno”. La sera del 24 dicembre, l’equipe di cardiochirurghi ha effettuato un trapianto di cuore d’urgenza su un giovane di 28 anni, non dimissibile, affetto da una severa cardiopatia a rischio di gravi aritmie potenzialmente mortali e ricoverato da tempo a Niguarda, grazie alla disponibilità di un cuore compatibile, proveniente da una donatrice fuori regione. “E’ un duplice messaggio di speranza – commenta il presidente della fondazione De Gasperis Benito Benedini – perché dimostra che le eccellenze di Niguarda restano tali anche in piena emergenza Covid”. ANSA

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Lanciarazzi a Niguarda, l’ospedale: “Nessun problema di sicurezza”

Lanciarazzi a Niguarda, l’ospedale: “Nessun problema di sicurezza”. Surreale ma vero, secondo il principale polo ospedaliero è tutto normale. Cosa vuoi che sia un lanciarazzi in sala d’aspetto, ormai tutto è normale a Milano: “Non vi sono stati problemi di sicurezza e non risulta nessuna rivendicazione” da parte di chi ha attaccato un lanciarazzi con del nastro isolante sotto il sedili della sala di aspetto, vicino alla locale dove si eseguono le tac, presso la Radiologia del Blocco Sud dell’Ospedale Niguarda. Lo riferisce in una nota la Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda che parla di “oggetto, simile ad un residuato bellico”. “Prontamente intervenuti – prosegue la nota – gli inquirenti della Digos confermano che si tratta di un ‘razzo illuminante’ (non deflagrante), inerte perché privo di inneschi. In via precauzionale, per alcune ore è stata evacuata l’area, tornata poi alla normale attività non appena le Forze dell’Ordine hanno concluso tutti i rilievi del caso”. “Non vi sono problemi di sicurezza – conclude Asst – e non risulta nessuna rivendicazione, anche se, per non sottovalutare l’episodio, gli inquirenti stanno comunque procedendo con le indagini”.

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Ordigno esplosivo in radiologia a Niguarda

Ordigno esplosivo in radiologia a Niguarda. A darne notizia le organizzazioni sindacali: “Abbiamo appreso in data odierna del ritrovamento di un ordigno esplosivo presso lo spogliatoio TC Radiologia dell’Ospedale Niguarda; non possiamo sapere se si tratta solo di un avvertimento o se vi era un altro scopo e su questo lasciamo che siano le indagini a fare luce. Come Segreterie territoriali esprimiamo la nostra piena solidarietà e sostegno agli operatori dell’ASST GOM NIGUARDA, già fortemente provati dalla seconda ondata pandemica. Chiediamo all’Amministrazione di intensificare i controlli in entrata ed uscita presso l’ASST GOM Niguarda e di mettere in campo una verifica costante di tutti gli spazi comuni al fine di evitare il ripetersi di quanto accaduto. Esprimiamo forte preoccupazione sulle ricadute psicologiche degli operatori derivanti dalla situazione in essere e rimaniamo disponibili per una piena collaborazione per la tutela e protezione di chi tutti i giorni con il suo prezioso lavoro garantisce la tenuta del sistema sanitario lombardo. Le Segreterie territoriali ed i Direttivi SAS – ASST G.O.M. Niguarda FP CGIL Milano CISL FP Milano Metropoli UIL FPL Milano

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Arrestati due spacciatori a Niguarda

Ieri pomeriggio, a Milano, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo e una donna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in due distinte attività investigative, nelle zone Niguarda e San Siro. Alle ore 13:00 circa, gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Greco Turro, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga, hanno individuato un’attività di spaccio all’interno dell’abitazione di un 19enne italiano in via Val Cismon, nonostante fosse agli arresti domiciliari. I poliziotti, dopo aver effettuato un servizio di osservazione all’esterno dello stabile, e dopo aver notato alcune persone note per attività di spaccio uscire dall’appartamento del ragazzo, hanno effettuato una perquisizione sequestrando oltre 200 grammi di hashish rinvenuti all’interno della camera da letto, la somma di 395,00 euro e un bilancino di precisione. Il giovane spacciatore, con diversi precedenti di polizia, è stato arrestato. La seconda attività investigativa, invece, svolta ieri pomeriggio in via Abbiati, ha permesso di arrestare una cittadina ecuadoregna di 39 anni, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Bonola hanno individuato un appartamento in via Abbiati, usato come base di appoggio per il deposito ed il confezionamento di cocaina che sarebbe poi stata rivenduta sulla piazza milanese. I poliziotti, alle 15:30 di ieri pomeriggio, hanno atteso che la donna uscisse dal suo appartamento per bloccarla. Al seguito aveva un involucro contenente 4,8 grammi di cocaina verosimilmente destinata allo spaccio. Nel corso della perquisizione domiciliare gli agenti del Commissariato Bonola hanno rinvenuto e sequestrato 229 grammi di cocaina nascosti in una bocchetta d’areazione del muro della cucina, 10 grammi sempre di cocaina e due bilancini di precisione nascosti nella cassetta del mangime del cane e 6700 euro in contanti in un borsello in camera da letto.

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