3 Giugno 2020

Tassisti: categoria in ginocchio

Parlano di “categoria in ginocchio” i tassisti milanesi che oggi ai astengono dal lavoro dalle 8 alle 22 per chiedere un intervento delle istituzioni a fronte del crollo delle corse dovute alla diffusione del Coronavirus. “Noi il servizio l’abbiamo sempre assicurato in tutto questo tempo – spiega Adriano Biglio, vicepresidente del Satam – Il problema è che a fine giornata ci ritroviamo in tasca 30 euro. Chiediamo alla Regione, e a tutti quelli che sono preposti un immediato ristoro e, in futuro, politiche fiscali che ci sostengano, altrimenti per noi è la fine“. I tassisti terranno per tutta la giornata presidi informativi in Piazza Duomo e alle stazioni Centrale e Cadorna. In piazza Duomo, in particolare, i conducenti delle auto pubbliche si sono messi in ginocchio e hanno portato una bara con scritto ‘taxi’.

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Riattivate 40 Frecce e 20 Intercity da e per Milano

Da oggi, giorno in cui si torna a viaggiare per le regioni, sono attive 40 Frecce da e per Milano, di cui 24 lungo la direttrice Alta velocità Torino-Milano-Roma e Napoli (due da e per Reggio Calabria), dieci lungo la trasversale Torno-Milano Venezia-Trieste, sei per la Linea adriatica. Attivi anche 20 InterCity, di cui 12 da e per Liguria; sei da e per Torino, Terni, Napoli e 2 da e per la Linea adriatica. Lo rende noto Trenitalia. ANSA  

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I CdA ai tempi del COVID -19: il vademecum di Russell Reynolds Associates

I CdA ai tempi del COVID -19: il vademecum di Russell Reynolds Associates. La rapida e improvvisa diffusione del COVID-19 ha coinvolto anche i consigli di amministrazione, che hanno dovuto muoversi altrettanto celermente per supervisionare l’implementazione o il rinnovo dei protocolli di gestione delle crisi. Durante questa fase di emergenza, tra marzo e aprile, Russell Reynolds Associates, società internazionale di consulenza manageriale ed executive search, ha raccolto le testimonianze di venti membri del Consiglio, CEO e Presidenti dei Comitati Nomine di società quotate americane, per stilare un vademecum in 11 punti che fornisce suggerimenti utili ai consigli di amministrazione su come muoversi nell’incertezza e adattarsi alle nuove sfide. “Abbiamo voluto spingerci oltre le oramai ben comprese nozioni basilari sulla pianificazione di una crisi per ottenere spunti da clienti e colleghi con esperienza di governance che abbiano superato con successo crisi precedenti” spiega Beatrice Ballini, Managing Director di Russell Reynolds e tra le autrici del vademecum. “L’impatto della pandemia viene avvertito in modo diverso da ogni azienda e i consigli di amministrazione devono intensificare o ridimensionare le loro risposte sulla base delle specifiche circostanze. Il COVID-19 richiede agli amministratori e al management di avere un learning mindset aperto e flessibile, in particolare, di mostrare coraggio, risolutezza e un comportamento rassicurante. In una crisi in continua evoluzione come questa, dovranno costantemente fermarsi, valutare, anticipare, agire e ancora rivalutare”. Il vademecum – a cui hanno collaborato Rusty O’ Kelley III, leader del consiglio di amministrazione e del team CEO Advisory Partners per le Americhe di Russell Reynolds e Justus O’ Brian, co-leader del consiglio di amministrazione e del team CEO Advisory Partners – si articola attraverso tre direttrici: potenziare comunicazione e impegno e minimizzare le distrazioni; non perdere di vista la visione a lungo termine, né abbandonarsi alle mere illusioni e, infine, non tralasciare cultura, comportamenti e leadership. 1) Stabilire canali di comunicazione chiari e una cadenza regolare delle comunicazioni Una risposta alla crisi impone comunicazioni frequenti e trasparenti a tutti gli stakeholder. Per i consigli di amministrazione i tre canali di comunicazione più importanti sono (1) tra il CEO e il Presidente, (2) tra il CEO e l’intero consiglio e (3) tra il Presidente e il consiglio di amministrazione. Se eseguita nel modo corretto, la comunicazione allevia lo stress, funge da volano per nuove idee e migliora il flusso di informazioni senza sovraccaricare i gruppi dirigenti. Ognuno di questi canali necessita di un processo ben ponderato e di cadenze regolari:1-3 chiamate settimanali di aggiornamento tra il CEO e il Presidente; brevi aggiornamenti in forma scritta all’intero consiglio a cadenza settimanale; e infine chiamate con l’intero cda con la cadenza più opportuna che varierà in base al consiglio stesso e al tipo di crisi. 2) Contenere e canalizzare il proprio entusiasmo I presidenti devono gestire e moderare benintenzionati amministratori, impazienti di assistere il management, poiché il loro coinvolgimento potrebbe sovraccaricare un impegno già intenso e affollato e impantanare il management team con richieste distraenti. Come ha affermato un amministratore: “non è utile se troppe persone utili provano a essere utili”. Ai presidenti spetta il compito di trovare il giusto equilibrio tra mantenere informato il consiglio di amministrazione e fornire al management una guida chiara lasciando al contempo margine di manovra. 3) Fare un passo avanti, ma non più lungo della gamba Durante una crisi, i consigli di amministrazione sono sfidati a seguire una linea in continuo movimento. Nei momenti chiave, il cda può dover essere coinvolto più di quanto accadrebbe normalmente, ma il suo ruolo più incisivo resta porre le giuste domande e verificare le ipotesi del management, facendo attenzione a non far mancare apprezzamento e incoraggiamento ad un gruppo dirigente estremamente sotto pressione. I presidenti che comprendono come trovare il giusto equilibrio tra dare consigli e porre domande, anche quando il livello di tensione è elevato, guideranno un consiglio di amministrazione più efficace. 4) Sfidare l’ottimismo con il proprio peggiore scenario possibile Il consiglio di amministrazione deve spingere il management a prendere in esame il peggiore scenario possibile. Il bias dell’ottimismo è reale e va tenuto sotto controllo. La pianificazione degli scenari da parte dei dirigenti è spesso troppo rosea, ed è basata su quanto di peggio è accaduto in passato, non su quanto di peggio potrebbe verificarsi in futuro. Il management deve quindi pianificare scenari futuri senza precedenti e lavorare a ritroso sugli eventi più probabili., mantenendolo slancio durante il periodo di ripresa che potrebbe persistere molto più a lungo del previsto e che potrebbe comportare nuovi rischi inizialmente non previsti. 5) Pianificare cambiamenti permanenti Il management deve riflettere su come la crisi abbia sostanzialmente modificato le operazioni di business e su quali cambiamenti avranno un impatto permanente sulla direzione strategica dell’azienda. I cda dovranno capire come adattarsi a un nuovo ambiente e il significato di tali cambiamenti per l’eredità delle imprese e persino per i comportamenti culturali che potrebbero essere stati a lungo protetti. Occorre analizzare quali aspetti dell’impresa dovrebbero rimanere gli stessi, quali verranno modificati temporaneamente e quali sono stati interrotti in modo permanente, inclusi comportamenti dei consumatori, aspettative pubbliche, catene di fornitura e modelli operativi. I cda devono anche assicurare che il management istituisca i meccanismi grazie ai quali vengano fatti propri, nel tempo, gli insegnamenti derivanti da questa crisi in modo da aiutare l’organizzazione a diventare più solida nel futuro. 6) Incrementare la narrazione post ripresa Il cda, pur dovendo risolvere problemi urgenti, deve mantenere un’agenda orientata al futuro rimanendo concentrato sul lungo termine: ha un impatto maggiore quando favorisce lo sviluppo dei processi di pensiero fungendo da Thought-Partner per il management, quando gli ricorda l’importanza di stare vicini ai clienti chiave e quando l’aiuta a riflettere su come il business e la clientela dovrebbero essere quando le acque si saranno calmate. La storia dimostra che le variazioni più significative nelle graduatorie di competitività di un settore si verificano durante momenti di crisi e incertezza, dove chi vince si differenzia per la sua capacità di giocare sia in attacco sia in difesa. Occorre dare la priorità alle

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La nuova strategia di “integrated crop management” premia Isagro spa

La nuova strategia di “integrated crop management” premia Isagro spa. Discontinuando l’allocazione di risorse che era stata necessaria fino al 2019 per la creazione di nuove molecole, e dando priorità fin da oggi alla crescita commerciale dei prodotti biologici e rameici, cui si aggiungono le molecole già in portafoglio, si consolida per Isagro l’obiettivo di valorizzare il concetto di “integrated crop management”. Una Isagro che, assolutamente adeguata in termini dimensionali al settore delle bio-solutions dove ha scelto di operare da oggi in poi, è in grado di apportare la propria cultura di ricerca e sviluppo, e la propria esperienza registrativa, in un mercato che sarà progressivamente sempre più regolamentato. L’abbandono della strategia di creazione di nuove molecole organiche ha reso possibile il compimento di un ciclo: la vendita dell’ultimo prodotto, creato in collaborazione al 50% con una grande società americana. Questo ha permesso di ricavare in questi giorni l’importante valore di circa 55 milioni di euro: al completamento dell’operazione si sarà creata una plusvalenza di 30 milioni di euro. Anche durante la STAR Conference di fine maggio 2020, organizzata da Borsa Italiana, Giorgio Basile, Presidente e CEO di Isagro SpA, ha sottolineato quanto la nuova strategia aziendale, pur in un contesto drammatico per il “business” in generale in Italia e nel mondo, stia dimostrando la sua efficacia nel comparto agroalimentare, cui Isagro appartiene. Comparto caratterizzato da una domanda sostanzialmente “anelastica”, il che può essere di spunto agli investitori per dare valore alla preferenza per questo tipo di scelta finanziaria. In particolare va ricordata a investitori e risparmiatori la presenza sul mercato borsistico delle “Isagro Sviluppo”, azioni espressamente create per tutelare l’interesse dei privati. Non si tratta di semplici azioni privilegiate, presenti anche in altre società quotate, ma di veri e propri elementi di difesa del risparmio. A fronte della mancanza di diritto di voto (in pratica inutile, vista proprio la struttura azionaria di Isagro, la cui maggioranza è saldamente in mano al gruppo di controllo) le Sviluppo fruiscono di un extra-dividendo (+20%) rispetto alle azioni ordinarie in caso di distribuzione degli utili. Ma non basta: le Sviluppo si convertono automaticamente in Azioni Ordinarie, nel rapporto 1:1, in caso di perdita del controllo e in caso di OPA obbligatoria. Anche se la prudenza da usare in questi casi non permette di proiettare necessariamente all’intero anno il successo di fatturato raggiunto nei primi mesi del 2020, è giusto supporre che la svolta avvenuta nella strategia stia già dando i suoi frutti. La crescita, anche per linee esterne, proseguirà nel solco tracciato negli anni, ben riassunto dal concetto di “creatività italiana” che ha sempre caratterizzato la società. Insomma, già i primi mesi del 2020 dimostrano che il nuovo modello di business non era solo un’intenzione: è già definito e in essere.

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De Chirico: il centrodestra è unito, pensiamo al candidato Sindaco

“Questa mattina (ieri ndr) una bellissima manifestazione del centrodestra compatto ha colorato con tanti Tricolore la piazza simbolo di Milano. – racconta Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia –Tanti amici uniti nel chiedere al Governo più concretezza, a iniziare dalle inevitabili dimissioni per manifesta incapacità”. “Fa sorridere – aggiunge l’azzurro – il post di Majorino alla ricerca di visibilità per pubblicizzare il suo istant book che leggerò, insieme a quello di Bussolati, per eventualmente segnalare agli interessati passaggi diffamatori. Vorrei comunque tranquillizzare l’eurodeputato che cerca di polemizzare anche sul distanziamento sociale. La foto che ho scattato mostra bene che tutti i partecipanti erano distanziati di un metro e con mascherina. Una sinistra milanese in affanno – attacca De Chirico – che non riesce ad uscire da una crisi di seguito evidente anche nella contestazione farsa di un gruppetto di antagonisti arrivati in piazza del Duomo e di cui non ci siamo accorti perché nettamente sovrastati dall’Inno di Mameli cantato da chi voleva festeggiare la festa della Repubblica“. “Ora che il peggio sembra essere passato – conclude il forzista – chiedo alle segreterie di partito del centrodestra di riunirsi quanto prima, anche su una piattaforma internet, per stilare una roadmap che avrà il suo culmine con le elezioni amministrative dell’anno prossimo“.  

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Nel mese di maggio 15.000 controlli della Polizia Locale

Si è conclusa ieri la cosiddetta ‘Fase 2’, durante la quale la Polizia locale del Comune di Milano ha effettuato circa 15mila controlli per verificare il rispetto delle disposizioni contenute in Dpcm e ordinanze regionali. “Anche in questa seconda fase gli agenti della Polizia locale si sono distinti per il contributo fondamentale al presidio del territorio – ha commentato la Vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo – e per la capacità di essere vicini ai cittadini, in un passaggio delicato per Milano e per tutti noi. Il Corpo ha saputo riadattarsi, con grande spirito di servizio, alle esigenze della città, per adeguarsi alle nuove prescrizioni e alle necessità che nel tempo sono cambiate, lasciando immutata la capacità di rispondere al bisogno di attenzione e di indicazioni chiare sui comportamenti da tenere. Sono stati molti i messaggi di ringraziamento che abbiamo ricevuto: mi unisco a quanti hanno riconosciuto ai nostri Ghisa solerzia nelle risposte alle segnalazioni, unita a professionalità e sensibilità in numerosi interventi”. In particolare, sono stati circa 4.900 i controlli a persone, che hanno portato a 60 sanzioni, e oltre 3.800 quelli effettuati nei pubblici esercizi, per un totale di 38 contesti, di cui 5 per vendita di alcolici e superalcolici da asporto dopo le 19. Oltre 3.900 gli interventi in parchi e aree verdi, che hanno portato all’allontanamento di 1.700 persone: sono state 580 le località presidiate e 55 le sanzioni comminate. Circa 800, inoltre, le persone fatte scendere da mezzi pubblici di superficie e 30 quelle sanzionate per non aver indossato su autobus o tram la mascherina dalle pattuglie dedicate agli interventi in ausilio ad Atm. E ancora, sono stati 2.100 i contatti presi dal nucleo che si sta occupando dei controlli per il rispetto delle quarantene. Infine, dalla riapertura di tutti i mercati settimanali scoperti, sono circa 150 le pattuglie che, ogni settimana, si occupano di favorire il mantenimento delle misure di sicurezza.  

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