4 Agosto 2020

Scuola, i presidi: “Occasione per risolvere il nodo infortuni”

Scuola, i presidi: “Occasione per risolvere il nodo infortuni”. L’ultima iniziativa parlamentare suscita l’attenzione dei dirigenti scolastici perché le norme introdotte con l’emergenza Covid19 potrebbero sanare un buco legislativo che mette a rischio studenti, dipendenti e dirigenti. “L’ANP ha appreso dalle agenzie di stampa che l’On. Fioramonti ha inviato oggi al Presidente del Consiglio un appello, sottoscritto anche da altri parlamentari, affinché sia varato un provvedimento urgente teso a garantire la riapertura in sicurezza delle scuole. Tra i vari aspetti presi in considerazione dall’On.le Fioramonti – afferma il Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli – ci fa piacere ritrovare la proposta di revisione della responsabilità penale a carico dei dirigenti scolastici. L’ANP sostiene da sempre la necessità di rivedere questa materia: lo abbiamo ribadito, di recente, nel nostro comunicato del 21 maggio scorso e in tutte le riunioni tenutesi a distanza con il Ministero dell’istruzione. Riteniamo – prosegue Giannelli – che la conversione in legge del Decreto Semplificazione costituisca un’occasione imperdibile per attuare ciò che la categoria chiede da anni. Si tratterebbe di un intervento legislativo che, traendo spunto dall’epidemia da Covid-19 e dall’equiparazione, introdotta dall’articolo 42 del decreto-legge 18/2020, tra contagio e infortunio sul lavoro, consentirebbe di rendere più sereno il lavoro dei colleghi mantenendo del tutto inalterata la tutela per gli infortunati. Il Governo deve dimostrare con i fatti che ritiene la scuola un importante settore del nostro Paese – conclude il Presidente dell’ANP – e spero che saprà cogliere questa ulteriore occasione.

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Liste in Prefettura, politici a casa

Liste in Prefettura, politici a casa. Non sappiamo come altro riassumere l’idea del Partito democratico di sottoporre al Prefetto preventivamente le proprie liste elettorali. Da un lato le numerose questioni aperte con la magistratura possono spiegare la necessità di un gesto simile. Tra le ultime un pezzo pesante del Pd lombardo è stato travolto da un’ondata di manette: Siria Trezzi, ex sindaco di Cinisello Balsamo e consigliere metropolitano con delega alla Mobilità, è stata arrestata per corruzione. I processi diranno se si trattava di un grande errore, ma i fermi hanno imposto un brusco risveglio alla comunità piddina. Viene però da chiedersi a cosa servono tutte le strutture politiche se poi è lo Stato a dover verificare se i candidati vanno bene o no. Anche perché lo Stato è tutt’altro che infallibile, ma se lo può permettere perché ha le spalle larghe. La politica a sinistra invece pare di no. Pare che non sia in grado di selezionare una proposta di classe dirigente senza chiedere l’assenso dei più grandi. Ma allora a cosa servono? Per questo diciamo liste in Prefettura, politici a casa. Se tanto chi può canidarsi lo sceglio il Prefetto, andiamo fino in fondo: la Prefettura stila una lista di eleggibili in base a conoscenze, capacità e disponibilità e poi si elegge per sorteggio. Senza imbastire la solita baracconata delle elezioni che riempono la città di manifesti abusivi per cui nessuno pagherà mai. Se dobbiamo solo avere una classe di amministratori con bollino di Stato, tanto vale non avere il perpetuo ronzio di fondo delle opinioni che oggi si chiama politica. La politica dovrebbe avere il coraggio e le spalle abbastanza larghe da candidare anche chi non è gradito allo Stato, perché i popoli senza idee sono greggi e non nazioni. L’omicidio delle ideologie ha portato a risultati impensabili: oggi è più importante chi dà le multe di chi costruisce le strade. Chi conferisce bollini di chi crea cultura, bellezza e innovazione. Rinunciando a legittimarsi da sola, la sinistra ha perpetrato l’ennesimo suicidio politico. A questo punto liste in Prefettura, politici a casa. Perché se domani non potessimo più chi vogliamo, non sarebbe più una democrazia. Nemmeno una Repubblica o una dittatura. Sarebbe un pascolo di greggi.

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Majorino (PD): museo del socialismo a Milano. Fidanza (FdI): ci sarà posto anche per Mussolini e Craxi?

L’idea l’ha espressa in un post l’Europarlamentare del PD Pierfrancesco Majorino, scrivendo che a Milano gli “piacerebbe un museo sul Socialismo italiano“. Secondo l’esponente del partito di Zingaretti, “Sarebbe un bel modo per raccontare e discutere. Anche delle pagine più complesse e controverse. Ci sono, peraltro, tanti, soprattutto legati alla storia del PSI ma non solo, che hanno già fatto cose importanti in questa direzione. E ci sono soggetti antichi e nuovi del mondo delle Fondazioni che su questo terreno hanno già detto tanto”. Majorino ha quindi concluso dicendosi “convinto che ci sarebbero giovani storici da coinvolgere e che si renderebbero disponibili”. Alla proposta ha ribattuto l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, chiedendosi, “Che bello il museo del socialismo a Milano proposto da Majorino. Ci troverebbe dentro Mussolini e Craxi, al quale lui stesso non vuole dedicare una via”, per poi concludere con un monito: “Occhio a giocare con la storia, che poi alla fine ci si può scottare”.

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Forza Italia e Lega denunciano degrado dal centro alla periferia

“Ogni giorno, soprattutto di mattina e di sera, le stesse indecorose scene: immigrati che dormono per terra davanti alla stazione, nelle aiuole, nelle gallerie e altri che ubriachi ciondolano nelle piazze intorno ai binari. Materassi, asciugamani, teli sporchi ovunque. Lo spettacolo che offre la Stazione Centrale – commenta Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano – è imbarazzante. Purtroppo non è solo questione di degrado perché l’insicurezza qui è una costante: vediamo, infatti, spaccio, risse, aggressioni, rapine e purtroppo anche violenze sessuali”.  “Il Comune di Milano, a guida Pd, cerca di censurare la situazione e il Sindaco Sala preferisce fare l’influencer o andare a Roma dal ministro Lamorgese per chiedere la regolarizzazione di tutti i clandestini – continua la Sardone – La sensazione uscendo dalla Stazione è di trovarsi in un hotspot di clandestini a cielo aperto, sullo stile di Lampedusa. Per la sinistra il degrado e l’insicurezza sono solo percezione, nonostante la zona sia quotidianamente nelle cronache“. “Con l’aumento degli sbarchi, si stanno anche moltiplicando gli sbandati e i delinquenti stranieri in arrivo in città. – aggiunge – Questa gente, infatti, non lavora, non ha i documenti, non ha diritto di stare in Italia e finisce, spesso, per rubare o spacciare. Mi chiedo se per Sala l’integrazione sia rappresentata da queste scene. Inoltre dove è il famoso “Modello Milano” di cui si vantano? E’ questa l’accoglienza che offre Milano con il Pd al comando? Non è ammissibile arrendersi a questo livello di degrado e disagio sociale. Non è accettabile che il Governo continui a spingere per i porti aperti con queste conseguenze nelle nostre città”.  “Una grande città come Milano non merita di avere una zona così centrale abbandonata in questo modo – conclude la Sardone – E’ una vergogna!” “Da quando è stato realizzato il bananeto in piazza del Duomo tutti i negozianti del lato opposto all’ingresso principale della Cattedrale sono in ostaggio di degrado, spacciatori, baby gang, rom e malintenzionati in cerca di qualche preda da derubare”, denuncia invece Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Il sottopassaggio che porta in via Orefici e la vicina piazza Mercanti, sono luoghi che è meglio evitare. – continua l’Azzurro – Settimana scorsa l’ultima rissa tra magrebini probabilmente per questioni legate allo spaccio. Chiamare le Forze dell’Ordine è molto spesso inutile, ai commercianti non resta che chiudersi nei loro negozi. Se penso alla campagna pubblicitaria “Why not?” promossa dal Comune e da Milano&Partners, mi viene da dire che se questo è il ricordo che si vuole lasciare ai pochi turisti in visita alla città sarebbe un buon motivo per non tornarci mai più“. “Purtroppo – conclude De Chirico – l’amministrazione comunale non è in grado di porre rimedio all’insicurezza che c’è dietro all’angolo di Palazzo Marino, figurarsi cosa accade in periferia”.

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Voucher per corse taxi scontate per anziani, medici e disabili

Attraverso il ricorso a voucher, l’Amministrazione ha deciso di facilitare l’utilizzo del taxi per medici e infermieri, persone anziane sopra i 65 anni con particolari fragilità, persone con più di 70 anni, persone con disabilità del 100% e donne che debbano spostarsi la sera tra le ore 21 e le 6 del mattino. Il provvedimento risponde anche alla necessità di individuare misure funzionali a fronteggiare l’emergenza sanitaria e le criticità derivanti dall’incremento del traffico, in termini ambientali e di congestione, sostenendo e potenziando l’utilizzo di tutte le forme di trasporto alternative al mezzo privato. I taxi, con particolare riferimento a determinate categorie di utenti che richiedono attenzioni maggiori, rispondono perfettamente a questo bisogno e per incentivarne l’utilizzo, a partire da agosto e fino a novembre prossimo, saranno introdotti dei voucher per un valore totale di 700 mila euro che hanno anche la finalità di rilanciare e sostenere questo servizio, particolarmente colpito dalla crisi determinata dall’emergenza Covid-19. “Vogliamo venire in aiuto a particolari categorie di persone – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità -, che abbiano bisogno di spostarsi in modo agevole. Oggi dobbiamo potenziare tutte le modalità di trasporto alternative alle automobili private che occupano molto spazio e spesso sono inquinanti, per contrastare la congestione da traffico privato e venire incontro alle difficoltà che hanno oggi i taxi in una città che ha minore afflusso di turisti. Per questo abbiamo messo a disposizione questo contributo grazie anche alla decisione del Consiglio comunale di destinare una parte del Fondo di mutuo soccorso proprio a questo scopo”. In particolare sono beneficiari dei voucher soggetti privati maggiorenni residenti a Milano, rientranti in una delle seguenti categorie, tra loro eventualmente cumulabili: over 70 residenti, persone con disabilità (invalidità al 100%), donne per spostamenti nella fascia oraria notturna (21 – 06), medici e infermieri operanti in strutture ospedaliere sul territorio del Comune di Milano oltre che presso gli ospedali San Raffaele e Humanitas unicamente per il tragitto casa/lavoro o viceversa, over 65 in situazione di fragilità, sulla base della valutazione della direzione Politiche sociali. Il voucher corrisponde a un contributo all’acquisto di una corsa in taxi fino a un massimo di 10 euro con pagamento effettuato con carta di credito, carta di debito (bancomat) o carta prepagata intestata al soggetto che ne ha fatta richiesta, nel limite massimo di 10 corse complessive per le persone disabili con invalidità al 100% e i medici e gli infermieri. Il contributo sarà pari al costo complessivo della corsa in taxi per le persone over 65 e disabili al 100% in situazione di particolare fragilità, secondo la valutazione della direzione Politiche sociali. Per quanto riguarda invece il contributo a favore di maggiori di 70 anni e donne che si spostano tra le ore 21 e le ore 6 il contributo è sempre di 10 euro massimo per ciascuna corsa in taxi – effettuata con carta di credito, carta di debito (bancomat) o carta prepagata intestata al soggetto richiedente – con un limite massimo di 8 corse complessive per il periodo di validità del beneficio, tra agosto e novembre. Il voucher viene erogato in modalità elettronica a tutti soggetti che ne faranno richiesta purché attestino mediante la compilazione di un form on line, disponibile nei prossimi giorni sul portale del Comune, il possesso dei requisiti necessari. I voucher saranno rilasciati in base all’ordine cronologico di richiesta e fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Il contributo a copertura del voucher verrà poi erogato direttamente ai tassisti a seguito di rendicontazione della corsa effettuata. Le richieste verranno accolte in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

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Egiziano arrestato dopo avere danneggiato biciclette e minacciato agente

Domenica in piazzale Cadorna, gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno arrestato un cittadino egiziano di 46 anni, per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e per danneggiamento aggravato. I poliziotti avevano ricevuto una segnalazione, da parte di alcuni passanti, riguardante un uomo che stava danneggiando delle biciclette di un servizio di “bike-sharing”, nonché alcuni cestini della spazzatura installati sul piazzale. Gli agenti, giunti sul posto, hanno riscontrato effettivamente che l’uomo stava scaraventando per terra numerose bici e, alla loro vista, ha iniziato a minacciarli, dapprima mantenendosi a distanza e brandendo un coccio di bottiglia per poi avvicinarsi sempre di più in modo aggressivo. Il 46enne è stato comunque bloccato dai poliziotti, che lo hanno arrestato. Gli accertamenti sull’identità dell’uomo hanno fatto emergere a suo carico analoghi reati commessi in passato.

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