5 Novembre 2018

Monta la polemica sul futuro CIE di via Corelli

Ad accendere la miccia di una polemica che non si è certo esaurita oggi, è stato l’Assessore Pierfrancesco Majorino, scrivendo sulla sua bacheca Facebook: “Insisto. Il ministero dell’Interno non dice cose ne sarà dei migranti presenti in via Corelli (laddove il Centro d’accoglienza viene sostituito dal nuovo CIE). Evidentemente dalle parti del Viminale non hanno voglia di spiegare che, a causa della scelta sul CIE (realizzata a Milano perché in altri Comuni c’erano sindaci leghisti contrari), arriveranno qua e là nuovi profughi. Trattati come pacchi postali“. A risponderle in Consigli Comunale, durante la fase degli interventi liberi è stata Silvia Sardone, Consigliere del  Gruppo Misto: “Da un paio di giorni l’assessore Majorino si lamenta per la chiusura del centro d’accoglienza di via Corelli che verrà trasformato in un Cie per garantire espulsioni e rimpatri dei tanti clandestini che popolano Milano senza alcun diritto“, ha sottolineato la Sardone, per poi chiedere “Majorino ha parlato di via Corelli come un esempio di accoglienza: mi piacerebbe capire di quale esempio parla?”. L’ex azzurra, ha quindi insistito domandando a Majorino se si sriferisse ad alcuni fatti avvenuti in passato in via Corelli, elencandoli a partire “dalla protesta organizzata dai profughi nel luglio del 2016, quando quattro operatori della struttura vennero chiusi in un magazzino e il centro finì in mano ai rivoltosi per alcune ore? Oppure del fatto che molti di questi profughi, veri o presunti, ogni giorno si dirigono al centro scommesse di via Marescalchi per scommettere i soldi del pocket money? Oppure della ricerca disperata del wifi nei giardinetti di piazzale Susa?” concludendo “I clandestini saranno rimpatriati da Milano in maggior numero rispetto al passato: siamo pure vicini a Linate, il posto ideale per imbarcarli sugli aerei diretti nei loro paesi d’origine“.

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La maggioranza si spacca sulle adozioni omogenitoriali

Adozioni omogenitoriali: una parte della maggioranza in Consiglio comunale a Milano si dissocia dalla posizione del sindaco, Giuseppe Sala, sul tema della trascrizione degli atti di nascita dei bambini figli di due padri. A introdurre il tema è stato il Sindaco, Giusepe Sala “Deve essere la Giunta a dare un indirizzo politico. Non si e’ mai visto che il Consiglio Comunale discuta di questioni prima della Giunta, mi sembra un ribaltamento della situazione. Prima ne discuteremo in Giunta e poi, su un tema cosi’ sensibile, verra’ coinvolto il Consiglio Comunale“. Annunciando: “ne discuteremo presto, anche nei prossimi giorni. La giunta deve tener conto dei diritti di tutti, anche se questi bambini sono molto pochi” ma, “ma non posso anticipare nulla perché so benissimo che su questo tema ci possono essere sensibilità diverse. Capisco però che bisogna arrivare a una decisione“. Questa sentenza “porta ad una deriva inaccettabile – ha quindi commentato il consigliere Enrico Marcora, esponente della lista civica del sindaco, Noi Milano – perché si legittima la pratica dell’utero in affitto che in Italia è illegale. Da cattolico impegnato in politica mi dissocio radicalmente dalla posizione del mio sindaco, perché le persone in privato possono fare ciò che vogliono ma non possono comprare bambini, affittare uteri e dichiararsi madri e padri di figli non loro“. Dello stesso parere i suoi colleghi di lista, Elisabetta Strada, Marco Fumagalli e la consigliera del PD, Roberta Osculati. Di altro avviso l’Assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino che ha dichiarato: “Alcuni interventi che ho sentito in consiglio sul tema del riconoscimento dei due padri sono profondamente sbagliati. Dipingono la posizione della giunta in modo macchiettistico. Diverse città … in questi mesi hanno trascritto per varie ragioni, tra cui una su cui invitiamo tutti a riflettere: in diversi casi, se non si procede a trascrivere, semplicemente i bambini diventano totalmente invisibili per i Comuni. In pratica non esistono“. L’esponente del PD ha quindi concluso: “Siamo per il confronto e il dialogo, ma non con la mistificazione e la ridicolizzazione delle posizioni. Il sindaco Sala sin qui ha affrontato infatti il tema con grande cautale e voglia di ascolto“. Prima della sentenza del Tribunale, il gruppo del PD, aveva inoltre presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale, firmato da Diana De Marchi e Angelo Turco, per chiedere all’amministrazione di procedere anche con la registrazione dei bimbi figli di due padri. “Si tratta di una scelta volta alla massima tutela del superiore interesse dei figli delle coppie omosessuali – ha commentato Diana De Marchi –in assenza di un riconoscimento giuridico con i propri genitori, infatti, essi di vedono pregiudicato l’esercizio di numerosi diritti fondamentali, tra cui il diritto all’identita’ personale e al rispetto della vita privata e familiare“. Secondo Anita Pirovano di Milano Progressista invece quanto affermato in aula da alcuni consiglieri “veramente ci preoccupa perché a farne le spese non sono il sindaco o la coesione della maggioranza, ma le persone in carne ed ossa che aspettano da troppo tempo di vedere riconosciuti i propri diritti e le proprie famiglie“. Dalla parte dei “dissidenti” si è invece schierato il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale:  “Chiediamo che sul tema ci sia un dibattito in Consiglio Comunale e che il sindaco si attenga all’esito di questo dibattito. Su questioni etiche deve legiferare il Parlamento, e già l’ha fatto con la legge 40, che vieta espressamente la maternità surrogata e l’utero in vendita“. L’azzuro ha quindi crticato il l’atteggiamento del Sindaco:  “E’ inaccettabile che il sindaco di una citta’ come Milano si nasconda dietro la carta bollata di qualche magistrato” concludendo “Nel Consiglio Comunale sono evidenti sensibilità diverse sul tema, quindi è il Consiglio che deve esprimersi. Non la giunta che rappresenta solo un pezzo di città“.

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Firmato il protocollo per il Grande Parco Forlanini

Creare un sistema continuo di parchi, dall’Idroscalo al Parco Forlanini in direzione Milano e, a est, dall’Idroscalo in direzione dei quartieri San Felice e San Bovio. E, più in generale mettere a punto un modello di lavoro “in sinergia“, da poter replicare. Nasce con questi obiettivi il protocollo firmato questa mattina a Palazzo Isimbardi dal Parco Agricolo Sud Milano, con la presidente Michela Palestra; dal Comune di Milano, con l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran; dal Parco Nord Milano con il presidente Roberto Cornelli e dai sindaci di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, e di Segrate Paolo Micheli. L’intento dunque è valorizzare il progetto del ‘Grande Parco Forlanini’, creando una ‘cintura verde’ alle porte della città. “Bisogna immaginare la zona come un’unica cosa, senza limiti e vincoli nella progettualità“, ha sottolineato la presidente del Parco Agricolo Sud, Michela Palestra. E il protocollo punta proprio a “una visione di insieme” fra Comuni ed enti coinvolti, in un’area che, è stato ricordato, interessa più di 200 mila abitanti e si estende per 650 ettari. I singoli soggetti continueranno a portare avanti i progetti avviati e il documento siglato oggi non mette in campo risorse aggiuntive, ma le azioni d’ora in avanti avverranno in una visione “di sistema” e con maggiore dialogo. “Questo protocollo è un passaggio importate rispetto un’area, come il Parco Forlanini, in grande trasformazione“, ha detto l’assessore del Comune di Milano, Maran, ricordando anche i collegamenti della futura M4. Un documento quello firmato oggi, che per i sindaci dei Comuni di Peschiera Borromeo e Segrate “va nella direzione di tutelare il territorio e renderlo fruibile“, mentre il presidente del Parco Nord, Roberto Cornelli si è detto fiducioso del fatto che “questo protocollo segnerà un metodo di lavorare replicabile anche in altri ambiti“. “Rilanciare il tema dei parchi – ha infine affermato – è essenziale per la Città Metropolitana“.

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Taxiblu, maltempo straordinario, ma le buche vanno riparate meglio

Emilio Boccalini presidente di Taxiblu 02.4040 , ha commentato in una nota gli eventi meteorologici dell’ultima settimana definendola:  “tra le peggiori che si ricordi negli ultimi anni” ed elencando i disagi subiti in prima persona da lui e altri autisti pubblici,  “in città, a Milano nel dettaglio, girando con il taxi, molti di noi hanno riscontrato quante siano state numerose le strade dove a causa del forte vento e delle forti piogge sono crollati alberi che spesso, fortunatamente, hanno solo bloccato la viabilità e causato danni ad auto e stabili ma non a persone“. Secondo Boccalini,  pur trattandosi di una situazione scaturita in gran parte dall’eccezionalità delle condizioni meteo, era “in parte arginabile ad esempio per quanto riguarda le buche, che puntualmente con le prime piogge sono andate a riformarsi laddove erano state riparate forse non con troppa precisione, come purtroppo avevamo previsto e sollecitato nei mesi scorsi”. Boccalini pur sottolineando che “la cura del verde e degli alberi” svolta in modo adeguato “alcune zone, non tutte“, è fondamentale per prevenire problemi alla circolazione, altrettanto lo “sono le modalità e la qualità della riparazione delle buche” che troppo spesso “hanno ceduto anche solo dopo pochi giorni”. Quindi, conclude Boccalini, “appare palese, oggi più che mai, che questo tipo di interventi siano prioritari e vadano realizzati con la massima cura e non con toppe di asfalto”.

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Alla UESM 112 giocatori per la tappa dell’ETC di Warhammer

Iniziamo oggi una serie di articoli sugli eventi ludici che si tengono presso l’Università Europea degli Sport della Mente (UESM) e più in generale nella città di Milano. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza le molte leghe e federazioni dedicate ai più disparati giochi da tavolo, molto spesso affiliate al CONI che, pur non godendo della notorietà degli scacchi, vantano migliaia di tesserati e organizzano centinaia di competizioni ogni anno. Fra queste, un ruolo rilevante spetta sicuramente a quelle dedicate ai giochi di simulazione bellica, svolti con soldatini di ogni epoca, con cui sono riprodotti eventi di guerra realmente avvenuti, di fantasia e fantascientifici. Pur trattandosi di un gioco,  offre la possibilità di riprodurre la realtà in modo così fedele da essere utilizzato come supporto allo studio nelle accademie militari, a partire da quella prussiana nell’800, fino ai giorni nostri. Un grande appassionato di questo genere di gioco fu H. G Wells, l’autore de “La guerra dei mondi” e di molti altri libri prevalentemente di fantascienza. A lui risale la stesura di uno dei primi regolamenti dedicati a stabilire le norme di una delle tante modalità di giochi di guerra esistenti. Quello che si è svolto questo fine settimana all’Università Europea degli Sport della Mente è stato un torneo di Warhammer 40.000. Un gioco nato oltre trent’anni fa dalla fantasia di un gruppo di inglesi, diventato nel tempo uno dei più famosi e diffusi giochi di miniature fantascientifiche al mondo, praticato da migliaia di appassionati anche in Italia. Il  3 e 4 novembre alla UESM di Milano si sono svolte le qualificazioni per la fase finale dell’ETC (European Team Championship). Al torneo hanno partecipato 112 persone divise in 14 squadre da 8 giocatori. A colpi di laser, plasma e dadi, i giocatori, veri generali dell’esercito, hanno guidato le proprie miniature sul campo di battaglia per aggiudicarsi uno dei tre posti disponibili per le qualificazioni finali. Le squadre vincitrici, sono state: “I Blacklist”, “Hateful Eight” e le “Mucche selvagge“. Saranno questi tre team di guerrieri a sfidare la squadra campione in carica per ottenere un posto al Campionato Europeo che si svolgerà nel 2019 in Serbia.

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