13 Giugno 2022

Maran si promuove con un libro

Maran si promuove con un libro. In queste settimane infatti l’assessore e tra i pochi veri vincitori delle ultime elezioni comunali Pierfrancesco Maran sta promuovendo il suo libro “Le città visibili”. Non abbiamo titolo per giudicarne la qualità e poi con la benzina a 2 euro ogni espediente è buono e giusto per arrivare a fine mese. Ma se Maran si promuove con un libro possiamo notare come non abbia perso l’abilità comunicativa. Infatti mentre molto aspettano di sapere chi saranno i nomi trainanti per le prossime elezioni regionali, lui intanto si gira la città con un ottimo motivo. Male che vada, venderà bene la sua fatica letteraria. Bene che vada ripeterà l’esperienza di tanti spostandosi in Regione dove aumentano le soddisfazioni e lo stipendio. Ecco il suo ultimo annuncio: Le città visibili “Under 30”. Martedì sera “Le città visibili” sono in un bellissimo spazio rigenerato in Zona Cenisio, LOM – Locanda Officina Monumentale L’idea è una serata pensata per le ragazze ed i ragazzi, insieme all’Assessora Gaia Romani e al Presidente della Commissione Casa Federico Bottelli per riflettere sulle radici dell’impegno politico e su come una città possa parlare ai giovani che ci sono nati o l’hanno scelta. L’ingresso è libero ed aperto comunque a tutte le generazioni! #lecittàvisibili [Mi trovate in libreria, anche online e in formato e-book, con “Le città visibili. Dove inizia il cambiamento del Paese”: https://www.solferinolibri.it/libri/le-citta-visibili.

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Majorino silura Calenda

Majorino silura Calenda. Con un’intervista a Repubblica, l’europarlamentare ed ex assessore del Pd Pierfrancesco Majorino silura Calenda. Il titolo è inequivocabile: “Calenda subalterno alla destra, servono altri contenuti”. Come sempre toni forti da parte di Majorino che ha sempre rappresentato la sinistra-sinistra delle ultime due giunte comunali. Fu anche l’unico infatti ad avere subito il coraggio di sfidare Beppe Sala alle primarie per la carica di sindaco. E non è un caso se quando prese la via di Bruxelles erano felici in molti. Ma oggi torna in campo per le regionali sferzando Calenda che se ne è uscito così diretto sull’ipotesi di un asse con Moratti che persino il suo coordinatore regionale Nicolò Carretta ha dovuto riprenderlo per la collottola. Ecco l’intervento di Majorino: “In questi giorni, in quel contesto un poco autoreferenziale che è la politica politicista, si è sviluppato un dibattito sulle candidature in vista delle regionali lombarde del 2023. Dibattito animato in particolare dalle dichiarazioni di Carlo Calenda che ha elogiato Letizia Moratti (peraltro sostenendo che sarebbe una buona candidatura in alternativa alla mia descrivendomi come tendente al “populismo”). Sperando di non partecipare al teatrino ma di offrire un contributo di idee (in particolare sulla necessità di non essere la copia sbiadita del centrodestra lombardo) oggi ho rilasciato questa intervista a la Repubblica”.

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Rave Parco Lambro, Cagnolati (Fi): “Le richieste ci sono, le scuse scuse stanno a zero”

Rave Parco Lambro, Cagnolati (Fi): “Le richieste ci sono, le scuse scuse stanno a zero”. Questa la sintesi dell’esponente di Forza Italia che riportiamo per  intero: “Allego (Disturbo notturno Feltre – Parco Lambro), per correttezza ed informazione, la richiesta SCRITTA – Mozione – che ho presentato in Consiglio addirittura a NOVEMBRE 2021, in cui SOLLECITAVO e richiedevo interventi al Municipio 3 ed al Sindaco e agli Assessori competenti – Granelli in testa – in merito alla problematica dei RAVE al Parco Lambro perchè sapevo che di li a pochi mesi si sarebbe riproposto il problema – come accade proprio in questi giorni. Ecco, sento ora dire da alcuni consiglieri che assolutamente ci si sta lavorando, le commissioni sono al lavoro, si stanno cercando soluzioni, ecco da NOVEMBRE 2021 NON è stata ancora DISCUSSA questa richiesta, ne fornito un RISCONTRO in merito al sottoscritto proponente, i RISULTATI di questo “lavoro” sono sotto gli occhi di TUTTI, basta andare in giro per il parco o le zone limitrofe in queste sere. La cosa grave è che a qualcuno sembri “normale” quanto accade ed altri giustifichino queste situazioni INTOLLERABILI e su cui non può esserci alcuna giustificazione. Le richieste sono semplici, ho RIBADITO la necessità in collaborazione con le altre forze di Pubblica Sicurezza di fare in modo che la sera ed in orario notturno siano intensificati controlli all’interno del Parco, vengano identificate le persone responsabili dell’organizzazione di questi eventi – visto che si firmano e pubblicizzano soprattutto via social – e si proceda di conseguenza. Che si realizzino presidi in collaborazione con le altre Forze di Pubblica Sicurezza, si riattivi la collaborazione con il Ministero della Difesa e si riproponga l’operazione Strade Sicure nei pressi di tutte quelle zone segnalate come critiche in relazione a quanto sopra esposto intervenendo mediante sanzioni, SEQUESTRI di attrezzatura utilizzata reiteratamente per la realizzazione di tali eventi (casse, generatori e strumentazione varia). Su questo continuerò a sollecitare e non ho alcuna intenzione di mollare, la sicurezza, il diritto al riposo notturno sono questioni che NON possono e NON devono passare in secondo piano. Quanto bisognerà aspettare prima che vengano presi provvedimenti??? Altri 2 o 3 anni??”

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Il processo Eni Nigeria e come si costruisce una rete di fake news/ 7: le prime conseguenze

Il processo Eni Nigeria e come si costruisce una rete di fake news/7: le prime conseguenze. Perché come abbiamo visto nelle precedenti puntate la rete di fake news è ben strutturata. Ci sono stati i finti dossier trasmessi grazie all’apertura di account su gmx. Poi le prime denunce ai pm per poi arrivare a veri e propri report con dentro nomi importanti per le cronache, specialmente scandalistiche o affini. A un certo punto ecco che arrivano le conseguenze, perché con delle denunce in mano i magistrati si muovono. Ed ecco che una delle consigliere di amministrazione di Eni, la canadese Litvak, viene chiamata per un interrogatorio. Karina Litvak viene sentita dal pubblico ministero Giancarlo Longo. Siamo agli inizi del 2016. Le prime domande sono tutte relative al suo lavoro: come ha ottenuto il posto, che altri impieghi ha, se ha rapporti di amicizia con qualcuno dei consiglieri. La donna spiega che è una dei tre consiglieri investiti della nomina dagli azionisti. E che l’unico collega che conosce meglio degli altri è Luigi Zingales, in quanto subentrato ad Alessandro Profumo che era l’altro con cui aveva un minimo di rapporti. Poi le viene chiesto se ha mai ricevuto segnalazioni di attività sospette o illecite del gruppo Eni e lei prima di confermare la ricezione delle lettere citate nelle prime puntate di questa serie, spiega che ha ricevuto “un articolo di stampa (The Timas) che conteneva asserzioni su Eni in Congo-Brazzaville. Ho fatto girare l’articolo al segretario del cda per chiedere ulteriori chiarimenti” e poi specifica di non aver “mai segnalato illiceità”. Il secondo caso citato da  Litvak è quello di “un signore brasiliano che accusava la filiale brasiliana di essersi comportata in modo non etico nei suoi confronti”. Solo dopo si arriva alla conferma della ricezione delle fake email. Ma come tutte, Litvak conferma di averle girate all’Ufficio Segnalazioni. Perché come ogni grande azienda, pure Eni è abituata a ricevere un gran numero di segnalazioni di  ogni tipo. Ma Longo non molla e cerca altre conferme: vuole sapere se  la manager ha o meno legami con lo studio legale Cova  di Milano. Lei smentisce e  spiega di conoscere solo un avvocato che si chiama Bruno Cova che lavora per lo studio Paul Hastings LLP. E stesso discorso per Cusimano di Telecom spa: lei lo conosce perché hanno partecipato a un gruppo di lavoro sull’anticorruzione nelle aziende. Il professionista le è tra l’altro presentato da Zingales. In questa fase dunque l’operazione sta riuscendo, perché i due consiglieri indipendenti del cda Eni sembrano sempre  più colpevoli. O comunque in qualche modo sospetti. Pensare che a giugno 2021 diventeranno parti offese mentre 12 persone finiranno indagate con l’accusa di aver cercato di screditarli.

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Eurabia in via Padova: compagni e arabi contro Ponte Ben Gurion

Deve essere stato uno spettacolo, per quanto per pochi intimi, il raduno in piazza Costantino, a fianco al futuro ponte Ben Gurion. Come si legge in questo volantino sopravvissuto al raduno, la sinistra radicale ha mobilitato il meglio della multiculturalità di via Padova: abusivi, antisemiti, ANPI e antagonisti vari. Tutti con la a. In ogni caso questo volantino è una di quelle cose che dimostrano come a questa gente della realtà non freghi nulla. Il loro mondo è fatto di ideologia, odio e poco altro. Cosa chiedono i nostri? 1. No alla vendita della Casa delle Associazioni. La casa delle associazioni, che il Comune (citofonare sinistra) si è venduto, per qualche buffo motivo dovrebbe continuare a essere il parco giochi di Anpi e Legambiente. A canoni concordati, naturalmente. Il tutto in una crisi immobiliare mostruosa in cui la lista di attesa per venire a vivere a Milano è enorme. Solo una domanda: perché? Attendiamo risposta pazientemente, magari in due lingue. Forse in arabo potranno spiegare ai molti che vorrebbero vivere più dignitosamente perché glielo si vuole impedire. 2. Stop alla costruzione delle case in via Meucci. Questa è poesia pura. In via Meucci le case (tutte vendute) sono praticamente finite. Per quale diamine di motivo dovrebbero essere fermate? E a chi ha già comprato che gli si dice? “Scusate ci mancava il parere dei compagni, stavamo scherzando, grazie per averci provato”? Peraltro è un’ottima operazione di riqualificazione dell’area, con tanto verde previsto. Davvero, senza senso. 3. Contro la speculazione edilizia di matrice liberista. Il liberismo postula un mercato libero e senza intervento statale. Il mercato immobiliare è uno dei mercati più rigidamente normati in Italia. Come si possa definire “liberista” lo sanno solo loro. Peraltro quel mercato dà lavoro a innumerevoli cittadini stranieri che vogliono integrarsi. Che facciamo, li licenziamo? 4. No all’intitolazione del ponte al SIONISTA Ben Gurion. Perché essere onesti intellettualmente e scrivere “all’EBREO” Ben Gurion era troppo anche per loro. Non che la sostanza cambi, è chiarissimo l’intento. Sì Ben Gurion nel 46 era il leader dell’Organizzazione Mondiale Sionista. Ma qui si sta ovviamente tentando di alzare la tensione etnica nel quartiere, giocando sulle difficili condizioni economiche e sugli irrisolti problemi di integrazione, agitando lo spettro sionista. E sperando che qualcuno la prenda sul personale. È una scelta irresponsabile e pericolosissima. Perché, di norma, le conseguenze sono incontrollabili. E questi apprendisti stregoni non governano mai i fenomeni che mettono in moto. 5. A tutela degli abusivi di via Esterle. Come sempre, l’unica proprietà che questa gente rispetti è quella ottenuta col furto. In tutto questo, saremo stati distratti noi probabilmente, ma non ricordiamo prese di posizione del Sindaco, di solito molto sollecito contro l’antisemitismo. Di destra. Quello di sinistra, apparentemente, ha molto più spazio libero. Sicuri comunque di sbagliarci, attendiamo una ferma reazione.

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Alla civica Abbado due giorni dedicati a la bohème di Puccini

Alla civica Abbado due giorni dedicati a la bohème di Puccini. Con la rappresentazione de La bohème di Giacomo Puccini in forma di concerto, il 13 e il 14 giugno 2022 la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado festeggia al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano i suoi 160 anni Con due serate dedicate a La bohème di Giacomo Puccini, eseguita in forma di concerto, il 13 e il 14 giugno la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado festeggia al Teatro Lirico Giorgio Gaber, luogo simbolo della città, i suoi 160 anni. “Sarà uno spettacolo di giovani per i giovani”, afferma Roberto Favaro, direttore della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, “realizzato con lo scopo di avvicinare un pubblico estraneo alla lirica. La nostra Bohème è concepita come un lavoro di squadra e di saperi integrati. L’opera, in forma di concerto, vede la partecipazione degli studenti di strumento, canto e direzione d’orchestra della nostra Scuola e la collaborazione della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e, nella fase iniziale, del corso di scenografia dell’Accademia di Brera. Lo spettacolo rientra nel Progetto Bohème Experience 2022, un percorso didattico sull’opera pucciniana che ha impegnato gli studenti dell’Istituto di Musica Classica per tutto l’anno accademico nella sede di Villa Simonetta”. Le celebrazioni sono sempre una buona opportunità per ricordare quanta strada si è percorsa, soprattutto quando si tratta di istituzioni storiche: la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, uno dei dipartimenti d’eccellenza di Fondazione Milano Scuole Civiche, fondata nel 1862 con lo scopo di formare strumentisti per la Civica banda e coristi per il Teatro alla Scala, ufficialmente intitolata al maestro Claudio Abbado nel 2014, è da sempre parte integrante della storia culturale milanese e ha formato generazioni di musicisti che anno dopo anno si affacciano sulla scena e affrontano l’emozionante avventura con il pubblico, con competenze, inclinazioni, passioni e aspirazioni personali. L’esecuzione de La bohème mette dunque ancora una volta alla prova, e in modo significativo, gli studenti della Civica, che eseguiranno l’opera di Puccini in forma di concerto, con una sensibilità rinnovata nei confronti del passato e un’apertura verso il futuro, verso la professione che li attende. L’anniversario acquista così un senso più profondo perché fornisce l’occasione, a giovani artisti, di fronteggiare la grande sfida del palcoscenico e di confrontarsi con una platea importante come quella del Teatro Lirico, finalmente restituito alla sua città. La scelta del capolavoro di Puccini, innovatore al di là delle mode, presenza stabile nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo e figura amatissima dal pubblico, non è del resto casuale: i quattro quadri di Bohème, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratti da Scènes de la vie de bohème di Henri Murger del 1851, raccontano, attraverso una carrellata di momenti, la vita di giovani artisti, i loro sogni, i patimenti amorosi, i conflitti drammatici, le speranze, la gioia condivisa del gruppo e la più struggente solitudine. Sicuramente, come sottolinea Roberto Favaro, direttore della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, l’elemento dominante è la giovinezza: La bohème è un’opera che si focalizza sull’idillio di Rodolfo e Mimì ma è anche fortemente collettiva nella rappresentazione della vita di tutti i giorni dei suoi bohémien, sullo sfondo di una Parigi ottocentesca che, come afferma Debussy, “nessuno aveva saputo descrivere tanto bene quanto Puccini”. Gli amici sono molto più che colleghi, sono compagni, aspiranti artisti, eroi contemporanei con cui condividere illusioni e disinganni, in un percorso in cui la ricerca dell’arte e della fama è costantemente accompagnata alla ricerca dell’amore. I temi sono dunque eterni, e sempre giovani. Sul podio, a dirigere il cantanti, Cori, Coro di voci bianche e l’Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, costituita per l’occasione anche da ex allievi e professionisti esterni, è Giuseppe Famularo, diplomato della Scuola al corso di direzione d’orchestra, specializzato nell’ambito operistico e recentemente scelto dal maestro Riccardo Muti per partecipare, unico italiano tra candidati di tutto il mondo, al progetto Riccardo Muti Italian Opera Academy presso la Fondazione Prada di Milano. Il cast vede Viviana Nebuloni e Stefania Butti nel ruolo di Mimì e Mariano Sanfilippo e Alessandro Fantoni in quello di Rodolfo. Raffaele Emmolo è Marcello; Akihiro Shiraishi è Schaunard; Angelo Vitali è Colline; Gaia Nicosia e Viviana Nebuloni interpretano il ruolo di Musetta; Manuel Zanaga è Parpignol e un venditore ambulante; Sergente dei doganieri e Guardia è Ma Shuyang. La bohème della Civica Scuola Claudio Abbado vede inoltre la partecipazione straordinaria, nelle parti di Alcindoro e del signor Benoît, del baritono Armando Ariostini, artista versatile, capace di spaziare dal repertorio classico – operistico a quello contemporaneo, da ruoli buffi a drammatici. Ariostini è stato invitato in importanti teatri e festival del mondo e ha lavorato con direttori, registi e cantanti di fama internazionale; recentemente è stato ancora Benoît nel cast de La bohème, il film-opera prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma e da Rai Cultura con la regia di Mario Martone e la direzione di Michele Mariotti. Le letture sceniche sono curate dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. L’attrice Corinna Andreutti leggerà, all’inizio di ogni quadro, i testi tratti dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger (1851) inseriti nel libretto dell’opera di Puccini.

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