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Il Municipio 9 investe sul Welfare di zona

Il Municipio 9 investe sul Welfare di zona. Il Municipio 9 ha deciso di stanziare anche per l’anno 2021 gran parte delle sue risorse per rispondere ai bisogni concreti della sua cittadinanza. Il periodo “Covid” ha acuito diverse criticità in particolare l’aumento esponenziale della povertà alimentare, di problematiche psicologiche gravi legate alla solitudine dei giovani e di abbandono scolastico, già a partire dall’età della scuola secondaria di primo grado. In particolare, sono state approvate nell’ultima seduta di giunta tre importanti delibere dal valore complessivo di 50.000,00 € per contribuire alle iniziative realizzate sul territorio da Associazioni e Enti nei confronti di giovani, famiglie e anziani. Sostenere l’opera dei tanti enti del terzo settore che si muovono sul territorio, valorizzandone la capacità creativa di risposta ai bisogni della comunità, coordinandone le iniziative senza sostituirsi ad esse, è stato uno dei principali obiettivi perseguiti dal Municipio 9. E’ stato un lavoro impegnativo in quanto arrivavamo da un vuoto in ambito politiche sociali e educazione creato nei dieci anni precedenti di amministrazione di centro sinistra. Vuoto ravvisabile anche solo dal numero di delibere sul tema e redazione di atti rivolti all’amministrazione centrale. L’ascolto è stato alla base di questo nostro lavoro, tramite il tavolo territoriale delle politiche sociali che riunisce più di trenta enti del terzo settore del territorio e le commissioni competenti sul tema educazione, presieduta da Roberto De Lorenzo che afferma che “stiamo proseguendo nel lavoro di confronto con tutte le istituzioni scolastiche per supportarle e accompagnarle in questo difficile momento. Proficui sono stati gli incontri con gli assessorati comunali alla partita, dove li abbiamo sollecitati a mettersi al lavoro per il bene dei nostri giovani del territorio” e sul tema servizi sociali, come dice il suo Presidente Alberto Belli “ascoltando chi opera sul territorio emerge una forte preoccupazione rispetto ai continui tagli di budget da parte dell’amministrazione comunale. È come se non si fossero veramente accorti della realtà dei nostri quartieri, dei bisogni che ci sono e che necessitano di una risposta. Ad esempio i servizi di custodia sociale e domiciliari per il nostro Municipio ricevono un budget inferiore rispetto a zone con meno abitanti e non è dato sapere il criterio di questa suddivisione”. Noi come Municipio 9 stiamo facendo il possibile, almeno ci proviamo, ma avere risorse adeguate è indispensabile e, a mio parere, uno degli errori più gravi commessi dall’amministrazione Sala è stato quello di non aver pensato a come reperirle, senza per forza aumentare la spesa pubblica.  

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Il piano telecamere del Comune funziona solo nel Municipio 9

Il piano telecamere del Comune funziona solo nel Municipio 9. Secondo un’inchiesta di Wired sulle telecamere private in uso ai Comuni, a Milano quelle censite dall’anagrafe comunale sono solo 30. La maggior parte, 26, sono nel Municipio 9. Una goccia nel mare di quelle pubbliche (circa duemila) e quelle private. L’inchiesta di Wired è stata resa possibile anche dal Freedom of information Act (FOIA), “l’accesso civico generalizzato che garantisce a chiunque il diritto di accedere ai dati e ai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, se non c’è il pericolo di compromettere altri interessi pubblici o privati rilevanti, indicati dalla legge” spiega il sito governativo. Una normativa introdotta nel 2016 che ha ampliato la trasparenza della Pubblica Amministrazione. Proprio grazie a leggi come queste è stato possibile anche scoprire come il piano comunale si sia impantanato in otto municipi su 9. Anna Scavuzzo, vicesindaco milanese, ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti alla prestigiosa rivista online, ma i dati citati da Wired sono aggiornati a ottobre 2020. Sono dunque una certificazione di un fallimento oggettivo nel campo dell’implementazione della sicurezza cittadina, una mancanza su cui persistono margini di miglioramento significativi. Le telecamere private sono molte sotto la Madonnina. Invece l’interessante approfondimento di Wired è un esempio di come anche in Italia succedano “cose buone”. Un sistema per rendere più trasparenti i palazzi delle decisioni non può che essere una buona notizia. Sia per chi sta fuori che per chi sta dentro. https://www.wired.it/attualita/tech/2020/12/19/telecamere-anagrafi-videosorveglianza-privati-italia-milano-torino-piacenza-pisa/?refresh_ce=

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Il Municipio 9 nel mirino per una croce celtica

Il Municipio 9 nel mirino per una croce celtica. E’ solo l’ultimo inciampo di una lunga serie per il Municipio 9 che dopo decenni di dominio della sinistra era finalmente passato al centrodestra. Le speranze erano tante, invece ora il Municipio 9 è nel mirino per una croce celtica visibile durante un collegamento ufficiale alle spalle del consigliere Enrico Turato. Il fatto, specialmente perché si trattava di una riunione online istituzionale, ha scatenato furiose polemiche dalla sinistra. Sia estrema che non. Anche l’Anpi si è espressa con un duro comunicato. E Stefano Indovino, capofila del Pd, ha chiesto le scuse ufficiali di Turato, esprimendo una posizione più moderata rispetto a chi ne chiedeva le dimissioni: “Nel corso della commissione Educazione ed edilizia scolastica di questa settimana, il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Turato si è collegato con alle spalle una croce celtica. L’aula virtuale, in cui svolgiamo le nostre attività consiliari in questo periodo di emergenza pandemica a favore e in nome di tutti i cittadini del Municipio 9, non può tollerare, né virtualmente né fisicamente, simili provocazioni e l’esposizione di qualsiasi simbolo che richiami periodi bui del passato. Il consigliere Turato con questa azione ha mancato rispetto all’organo collegiale che lo ospita, ai cittadini e alla Città di Milano medaglia d’oro della Resistenza. L’episodio, a nostro avviso, è ancora più grave perché né il presidente del Consiglio di Municipio né quello della Commissione sono intervenuti durante la commissione o, successivamente, durante il consiglio, benché sollecitati dai consiglieri di opposizione, per richiamarlo prontamente all’osservanza delle regole. Chiediamo un immediato e doveroso intervento da parte del Presidente dell’Aula consiliare, del Presidente di Municipio, della maggioranza di cdx con strumenti adeguati. Chiediamo, infine, le scuse del consigliere, a garanzia del rispetto delle Istituzioni e della cultura democratica”.

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Il Municipio 9 ha bisogno di un presidente

Il Municipio 9 ha bisogno di un presidente. Ormai se ne sono accorti tutti: Forza Italia a cui appartiene l’ex ferroviere oggi in carica ha inanellato un disastro dopo l’altro a partire dal suo stesso partito: Forza Italia nel Municipio 9 è deflagrata perdendo diversi pezzi transitati in Italia Viva. E non è detto che i consiglieri rimasti restino nel partito di Berlusconi. E non è stata una passeggiata: mesi di braccio di ferro che alla fine hanno portato alla divisione definitiva dei due gruppi contrapposti. Nel frattempo l’opposizione continua a evidenziare limiti oggettivi della capacità amministrativa dell’attuale presidente, l’ultimo poco tempo fa è stato Stefano Indovino (PD) che ha diffuso questo messaggio: “In #Municipio9 da 450 giorni (avete letto bene: quattrocentocinquanta giorni, dal 18 aprile 2019) non si convoca la Commissione educazione, tutt’ora ancora senza Presidente. Gli studenti, le famiglie, i dirigenti scolastici, il personale, sono stati abbandonati dalla compagnia di giro che governa il Municipio, in particolare in questa fase così tanto delicata, nonostante le nostre continue richieste e proposte. Una vergogna senza fine. Abbiamo un Assessore al quale non stiamo dando indirizzo e sul quale non svolgiamo alcun ruolo di controllo come previsto dai regolamenti, che si sta muovendo senza un indirizzo politico in totale autonomia. Più ci aiutate a far girare queste notizie più le persone conosceranno la verità”. Ma non sono l’unico problema: negli scorsi giorni un altro sgarbo istituzionale del ferroviere ha suscitato l’ennesimo mal di pancia nella maggioranza che lo sostiene, il fatto che in un’intervista al quotidiano ilGiorno si sia attribuito il merito di un progetto in cui lui non aveva fatto nulla non è piaciuto agli alleati. Perché sgambettare chi ha cercato di coprire i buchi della gestione amministrativa? In questi anni i pochi che hanno cercato di amministrare veramente il Municipio si sono scontrati più con la singolare gestione dell’attuale presidente che con l’opposizione. L’ultima intervista è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso o saltare il coperchio di un uomo che non sembra in grado di gestire un grande ente pubblico. ll Municipio 9 ha bisogno di un presidente. Prima che sia troppo tardi.

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Lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd

Lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd. E’ calato uno strano silenzio sulla questione che abbiamo sollevato ieri sull’Osservatore, eppure in tempi di campagne elettorali dovrebbe essere ancora più rilevante: l’applicazione dell’Amsa infatti ha veicolato le segnalazioni delle bici abbandonate Ofo (azienda cinese fallita che ha abbandonato le proprie bici in sharing per la città) sul telefono privato di un consigliere di Municipio 3. Un politico del Pd che ha messo a disposizione il proprio numero e una mail dedicata alle segnalazioni dei cittadini, sarebbe un bel gesto se si fosse limitato a usare mezzi propri. Invece un suo collega ha scoperto che è anche l’applicazione dell’Amsa a girargli i contatti. Pratico? Senza dubbio, ma non è lui che poi rimuove le bici, quindi perché mandargli i numeri di telefono dei cittadini? Perché il meccanismo raccontato da Enrico Turato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio 9, è questo: lui ha mandato una foto con indirizzo delle bici abbandonata all’app dell’Amsa e la app ha risposto con un messaggio in cui invitava a contattare via whatsapp un certo numero di telefono. Il telefono però è quello di un consigliere municipale del Partito democratico, che si è pure subito qualificato come tale a Turato (abbiamo mostrato gli screenshot ieri). Un fatto discutibile e con vari profili di irregolarità, quantomeno di opportunità: se si accetta che un politico che fa qualcosa di utile può usare le infrastrutture aziendali pubbliche come le app, è facile prevedere una nuova stagione di impegno civico tra gli eletti o aspiranti tali. Le liste di contatti sono essenziali per fini elettorali, dunque a centinaia saranno spinti a gesti di interessato amore civico. Forse per assurdo la strada intrapresa da Amsa e dal Partito democratico è quella giusta: forzando le regole in questo modo, l’onda di impegno interessato potrebbe cambiare il volto della città. Niente più bici abbandonate, marciapiedi danneggiati, muri sporchi, servizi carenti o quelle mille piccole storie di disorganizzazione e disagio sociale che rendono la vita in città più difficile. Però lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd non sembra riscuotere attenzione.

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Parole pesanti in Municipio 9: il consigliere pubblica l’audio

Parole pesanti in Municipio 9: il consigliere pubblica l’audio. Un gesto insolito per parole pesanti volate tra eletti del Municipio 9, tanto da convincere Stefano Indovino, consigliere municipale del Pd, a pubblicarle su Facebook come una vera e propria denuncia del clima che si respira in via Guerzoni 38. “Stai attento a quello che dici Indovino perchè guarda che stai iniziando a passare un brutto guaio te”. Ho aspettato a pubblicare questo video – che riporta alcune parti di un intervento in aula – perché speravo arrivassero delle scuse e delle prese di posizione. Dopo cinque giorni (e un Consiglio di Municipio di mezzo) mi pare evidente che non ci sia questa volontà da parte dei partiti di destra. Lunedì scorso in Commissione il Consigliere di Forza Italia La Loggia per ben due volte ha minacciato prima tutti i Consiglieri di opposizione e poi direttamente me quando sono intervenuto per sottolineare la gravità della situazione. Frasi gravi dette in un’aula istituzionale, seppur convocata in seduta virtuale, mentre il Presidente della Lega minimizzava dicendo che erano solo frasi “colorite” e gli altri colleghi sono rimasti zitti. In queste settimane in cui ci sarebbe bisogno di buona politica abbiamo sentito bestemmie e offese, mancavano le minacce. Noi nel frattempo aspettiamo sempre la convocazione delle Commissioni Educazione e Politiche Sociali bloccate da lotte politiche all’interno della maggioranza che neppure di fronte al Covid ha saputo metterle da parte per far lavorare il Consiglio. Concludo auspicando che il Consigliere che ha pronunciato quelle minacce prenda atto della gravità di quanto da lui affermato e si dimetta. Non c’è spazio per questi metodi intimidatori nelle istituzioni democratiche. PS Se condividete il post ci aiutate a far sapere in che mani è caduto il #Municipio9. Manca ormai un anno alle elezioni ed è bene che si sappia che oltre a non governare i nostri quartieri sono gestiti da chi ha modelli non compatibili con la nostra amata Milano.

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