15 Ottobre 2023

A Milano la mostra mercato dei libri antichi e rari

Romanzi, opuscoli, pamphlet, fascicoli, volumi dimenticati, opere di ogni genere e di ogni epoca, disegni e incisioni a bulino, tra cui Melencolia I di Albrecht Dürer, tutto questo alla Milan Antiquarian Book Fair, mostra mercato internazionale, organizzata dall’Associazione Librai Antiquari Italiani. L’evento, imperdibile per collezionisti e bibliofili, si svolgerà dal 27 al 29 ottobre, nel capoluogo lombardo, a Villa Necchi Campiglio. Partecipano quaranta librerie provenienti da tutto il mondo. Si potranno scoprire tesori come il Dialogus de systemate mundi di Galileo Galilei; la prima edizione ottocentesca del libro sul burro e i formaggi, Art de faire le beurre; una copia della Salomé. Drame en un acte di Oscar Wilde; il secondo Index di libri proibiti; il settecentesco trattato sui tartufi, scritto dal conte polacco Michel Jean de Borch; e cento libri per celebrare il secolo di fondazione della casa editrice Piero Gobetti. Milan Antiquarian Book Fair sarà “il biglietto da visita dell’intero settore in Italia, così come a New York esiste la Mostra a Park Avenue Gallery o a Parigi quella del Grand Palais”, commenta Gabriele Maspero, presidente dell’Associazione Librai Antiquari Italiani.

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Milano corteo pro Palestina: “fermare il genocidio a Gaza”

Sono migliaia le persone che si sono radunate in piazza Duca d’Aosta davanti alla stazione Centrale di Milano per la manifestazione a supporto della Palestina e della sua popolazione promossa da diverse realtà, tra cui Giovani Palestinesi, Unione democratica arabo-palestinese e Associazione dei palestinesi in Italia. In piazza, dove le persone si sono radunate in attesa della partenza del corteo, sventolano bandiere della Palestina e cartelli con le scritte come ‘I veri terroristi sono Europa, Israele, l’Onu, gli Usa. Palestina libera. In testa al corteo c’è invece lo striscione con la scritta, ‘Fermiamo il genocidio a Gaza. Salviamo Gaza’. “Noi non siamo antisemiti, noi siamo per il rispetto del diritto internazionale – ha scandito un organizzatore col megafono dal camioncino -, non ce l’abbiamo con gli ebrei ma con l’occupazione sionista che massacra tutti i giorni e compie un genocidio nei Territori palestinesi. Sono state sterminate famiglie e rasi al suolo territori. Gettando fosforo bianco sulle case già distrutte”. Il corteo che inizialmente doveva partire dal centro città, piazza San Babila, per motivi di sicurezza sta per partire dalla stazione per concludersi verso la periferia al Parco Trotter.

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Area C: gli artigiani chiedono un deroga al limite delle due ore

Le nuove regole della sosta all’interno di Area C mettono in allarme l’Unione Artigiani. Come preannunciato, dal primo novembre, in centro città, si potrà parcheggiare sulle strisce blu solo per un massimo di due ore. Dalla terza ora in avanti si è sanzionabili. Il limite delle due ore sarà in vigore tutti i giorni della settimana nella fascia oraria che va dalle 8 alle 19. L’obiettivo dichiarato dal Comune è “favorire la rotazione delle auto garantendo a tutti la possibilità di parcheggiare”. Però L’Unione Artigiani ha diramato una nota nella quale fa sapere che le imprese e i lavoratori da essa rappresentati non sono stati considerati dal Comune: ad oggi non c’è alcuna deroga al limite delle due ore di sosta per le categorie che usano i veicoli per lavoro. Da Palazzo Marino assicurano che entro la fine del mese in corso sarà emanata una determina dirigenziale con la quale si disciplinerà la sosta degli artigiani. La nota, allora. “Riesaminando la delibera di giunta 969 dell’11 luglio 2023 e incrociando nel dettaglio le disposizioni che riscrivono tutte le regole, tempi e tariffe per l’accesso degli autoveicoli in Area B e Area C, ci siamo accorti che anche i nostri mezzi di servizio, a partire dal primo novembre, non possono più sostare più di due ore, durante il giorno, nel centro storico di Milano senza rischiare una multa – dichiara Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani –. Tra le nostre ditte è già scattato l’allarme: immaginate per esempio manutentori, idraulici, muratori, serramentisti, imprese di pulizie, dover interrompere l’attività e correre a spostare i mezzi di lavoro spesso carichi di materiale e cercare un altro posto. Abbiamo sottoposto il problema all’amministrazione comunale che – riconosce Accornero – ha preso atto dell’errore e ci ha informalmente garantito una soluzione entro ottobre”. Una versione, questa, confermata anche da Palazzo Marino: “Nessuna dimenticanza, siamo al lavoro e provvederemo entro la fine di ottobre”. “Apprezziamo l’intervento correttivo preannunciato dal Comune e vigileremo – dichiara, a sua volta, Accornero rimarcando la mancanza di un confronto preventivo –. Come spesso diciamo, la cosa più impegnativa nei rapporti con la pubblica amministrazione è il dover correggere in corsa i provvedimenti deliberati. La consultazione preventiva con le categorie interessate è indispensabile non solo dal punto di vista politico ma, quando possibile, anche nei dettagli tecnico-operativi. Eviteremmo ulteriori preoccupazioni e consentiremmo a imprese e cittadini di operare con regole chiare, semplici e certe anche se a volte non condivise”. A proposito di mobilità e lavoro, Legambiente ha reso noti ieri i risultati della tredicesima edizione del “Giretto d’Italia“, iniziativa che monitora e promuove il ricorso alla bici come mezzo per andare al lavoro: 36 i Comuni coinvolti dall’indagine per 303 punti di rilevazione del passaggio di ciclisti nella settimana compresa tra il 16 e il 22 settembre. In Italia, nel 2023, le persone che hanno scelto di raggiungere il posto di lavoro in bici o in monopattino sono aumentate del 6% rispetto all’anno precedente. Padova è la città con più spostamenti sostenibili, seguita da Piacenza e Pescara. Milano, vincitore della scorsa edizione, scivola al quinto posto con quasi il 33% di passaggi in meno.

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Custode di un palazzo vendeva casa non sua, arrestato per truffa 60enne

Vendeva una casa e un box in pieno centro a Milano a un prezzo super interessante, fuori mercato. Con un piccolo particolare: il proprietario non era lui. Il custode 60enne di un palazzo a Milano, in zona Porta Venezia, è finito in carcere per truffa perché avrebbe tentato più volte di vendere, all’insaputa dei reali proprietari, un garage e un’abitazione all’interno dello stesso stabile in cui lavora. Ai potenziali acquirenti diceva di essere stato delegato dai padroni di casa per la compravendita, esibendo anche una falsa “perizia giurata” e li convinceva così a versare un anticipo, solitamente intorno ai 10 mila euro, che puntualmente si intascava. Nello specifico, l’uomo fingeva di vendere un box di una donna e l’appartamento dell’amministratore delegato di un importante gruppo di moda, molto spesso fuori per lavoro. Secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte dalla polizia e coordinate dai pm milanesi Maura Ripamonti ed Eugenio Fusco, sarebbero 14 le vittime della truffa, quasi tutte già residenti nel palazzo e in ottimi rapporti con il custode che, come scrive il gip Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, “negli anni si era guadagnato la fiducia e la stima di tutti”. Proprio approfittando della “fiducia” e della “stima”, il portiere infedele aveva ottenuto le chiavi di casa dal reale proprietario, per eventuali situazioni di emergenza. Così, il 60enne poteva mostrare l’abitazione ai potenziali acquirenti, dando ancora più credibilità alla sua messinscena, che un po’ ricorda la scena del film “Totòtruffa 62”, con l’attore che cerca di vendere la Fontana di Trevi. Le indagini sono iniziate dopo che i proprietari della casa e del box hanno scoperto il raggiro. In poco tempo sono arrivate anche le denunce dei truffati e, di conseguenza, le manette per il custode.

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