19 Aprile 2020

Due egiziani arrestati per spaccio

Ieri mattina all’interno del parco Villani Murat, gli agenti in moto della Sezione Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato due cittadini egiziani, di 18 e 19 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti, dopo aver assistito alla cessione di una dose di droga a un acquirente, hanno bloccato i due pusher e sequestrato loro due dosi di marijuana per circa 12 grammi.  

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La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”

La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19″. La proposta di Ignazio La Russa è di dedicare la ricorrenza legata alla Liberazione dal nazifascismo a tutti i caduti italiani di tutte le guerre, un modo cioè per trovare punti di unione comuni a tutti gli italiani. Cancellando con un gesto simbolico la strisciante guerra civile che ci accompagna da 80 anni l’Italia. La proposta ovviamente ha suscitato le ire di chi non accetta che moltissimi italiani non si riconosco nel mito della “Resistenza”: attacchi di ogni genere sono arrivati dalla sinistra indignata per una proposta che aveva tutto meno che toni bellicosi. Ecco infatti la dichiarazione di La Russa: “Questa mattina, con una diretta Facebook insieme a Edoardo Sylos Labini e ad alcuni parlamentari abbiamo avanzato una proposta rivolta a tutti, senza distinzioni politiche e culturali: da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile”. Sarebbe il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani. Nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra”, ha dichiarato La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”. Non è però una proposta che piace. Anche il Piave è considerato da molti troppo di destra. Meglio continuare a odiarsi, pare. Così tutti i baracconi che si reggono sulle contrapposizioni possono andare avanti senza lavorare veramente, o almeno questa è l’unica spiegazione che troviamo. L’Italia del Novecento va archiviata e in fretta, per aprire un periodo di pace persino più lungo e stabile della seconda metà del secolo più sanguinoso della storia umana. Lo sforzo, come sottolineato da La Russa, sarebbe da entrambe le parti (destra, sinistra): “Capisco che sia difficile per entrambe le parti” ha sottolineato La Russa, dunque non è una provocazione, ma una proposta di pace. Vedremo se i custodi del Novecento casseranno anche questo.

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Serbo arrestato per detenzione e spaccio di cocaina

Ieri pomeriggio in via Bergamo, i agenti della Squadra Mobile, al termine di un’attività investigativa sullo spaccio di droga in zona Cinque Giornate e Porta Romana, sono entrati nell’abitazione di un cittadino serbo di 61enne e l’hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga. Durante l’appostamento, dopo averlo visto uscire da casa, gli agenti hanno notato che l’uomo aveva nascosto qualcosa dietro un lavandino nella corte dello stabile: gli agenti hanno recuperato il materiale nascosto e hanno scoperto che si trattava di 31 gr di cocaina in tre involucri e di una scatola contenente un bilancino di precisione. I poliziotti lo hanno fermato poco dopo e, nel corso della successiva perquisizione domiciliare, gli agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto altri 5 involucri di cocaina nascosti in uno straccio in bagno e 340 euro in un armadio della camera.

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Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere

Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere. Nei Municipi continua l’opera di diffusione capillare sul territorio di mascherine per intercettare i bisogni rimasti fuori dai canali principali di distribuzione. Anche il Municipio 5 ha intrapreso questa strada grazie a un sarto di quartiere che ha iniziato a produrre mascherine per la protezione di base. Piccoli passi avanti che dimostrano come chiunque in questa fase può offrire una mano. Ecco come ha presentato l’attività il presidente municipale Alessandro Bramati (Milano Popolare): Continua la nostra attenzione per fornire le mascherine, visto che il Sindaco si é dimenticato dei Municipi nel coinvolgerli per la distribuzione di quelle che riceve. Nelle scorse settimane ne abbiamo già distribuite oltre 6000 a volontari e chi gestisce i servizi alle persone fragili, alle forze dell’ordine, nelle RSA ed ai commercianti dei mercati comunali. Grazie alla fornitura che abbiamo ricevuto di tessuto/nontessuto ed alla grande disponibilità di @Mahinda, un amico sarto che ha messo in campo la sua professionalità per crearle, sono in produzione come protezioni di base per i cittadini e che cercheremo di distribuire intercettando i bisogni del territorio per la loro diffusione”. Dunque un messaggio positivo dal Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere. Gesti che lasciano un barlume di speranza, mentre nel frattempo in tanti continuano a dire che siamo destinati a una macelleria sociale mai vista prima. Forse, una speranza c’è ancora. 

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Assonidi: “Pensate ai voucher e non al settore”

Assonidi: “Pensate ai voucher e non al settore”. Emergenza Covid-19: mentre si stanziano fondi per i servizi di baby-sitting si lascia collassare un intero patrimonio di esperienze pedagogiche uniche in Europa. “A breve saranno centinaia i nidi e le scuole dell’infanzia che dovranno cessare la propria attività perché non in grado di sostenere i costi fissi di gestione”, denuncia Federica Ortalli, presidente di Assonidi Confcommercio. A questo si aggiunge una totale mancanza di progettualità per poter ripartire, un vero dramma nel dramma”. “Per questo motivo – propone la presidente di Assonidi – riteniamo possa essere utile un tavolo di lavoro composto da pedagogisti e operatori del settore, in modo da poter stabilire criteri e requisiti per la riapertura e, contestualmente, renderli compatibili con i progetti educativi che le strutture portano avanti con le proprie équipe insieme alle famiglie e ai bambini”. “Non si comprende – aggiunge Paolo Uniti, direttore dell’Associazione – il perché si concentrino ingenti risorse sui servizi di baby-sitting, peraltro  senza un preciso protocollo sanitario in grado di tutelare la lavoratrice, i bambini e le stesse famiglie, piuttosto che  destinare liquidità al nostro settore, magari prevedendo delle riaperture a gruppi ridotti di bambini e con una certificazione sanitaria dei genitori, privacy permettendo”. Questo è uno dei tanti settori in cui si sente la mancanza di un’idea generale di società da parte delle istituzioni: si è infatti prima pensato a mandare in giro baby sitter, uno dei settori meno controllabili e (giustamente) controllabili della società, mettendo in disparte chi ha attività avviate che distribuiscono stipendi e sono obbligate a seguire protocolli precisi anche in tema di salute. Forse la crisi servirà anche a normalizzare le vite di tutti in questo senso.

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Majorino prossimo sfidante di Fontana?

Majorino prossimo sfidante di Fontana? La domanda è lecita dopo aver visto le reazioni della politica lombarda nelle ultime due settimane. Pierfrancesco Majorino si era trasferito in Europa tra gli applausi di tutti, perché persino il centro destra preferiva non averlo in giro. L’ex assessore al Welfare sapeva muovere migliaia di persone a ogni manifestazione ed era l’unico a rappresentare una sinistra plausibile a differenza dell’ex direttore generale del Comune che abbiamo a Palazzo Marino. Sala era il simbolo dell’Italia che non cambia mai, mentre Majorino “l’uomo del popolo”. E un personaggio con le spalle larghe, a differenza di Beppe “l’Onesto”: la sua fu l’unica vera candidatura in opposizione a Sala durante le primarie del Partito democratico per scegliere il candidato sindaco. Perse, ma rimase come rappresentante della sinistra milanese, visto che Sala può rappresentare al massimo il lato sinistro di Montenapoleone o di via Goito. Quando se ne andò in Europa tutti, sinistra e destra, stapparono una bottiglia di quello buono, perché Majorino si può contestare, ma non ignorare. Come invece accade alla maggior parte degli sconosciuti seppur eletti che militano nella sua parte. Oggi però Majorino torna a farsi sentire e tutti tremano perché quando l’europarlamentare ha lanciato la campagna di “vendetta per le rsa” su Facebook, in pochissimi giorni tutti hanno risposto. E non solo i suoi: tutte le opposizioni hanno capito che era l’occasione per combattere un predominio ultra decennale della destra al governo in Lombardia. Proprio l’emergenza, grazie alla campagna di Majorino “Verrà il giorno” (che riprende il “Verrà un giorno” di Fra Cristoforo ne “I promessi sposi”), potrebbe essere l’occasione storica della sinistra: se il centro destra non saprà dimostrare di essere davvero classe dirigente di qualità, potrebbero pure vincere la sfida. Un conto è governare una macchina impostata da altri nella normalità, un conto è nell’emergenza, e nelle ultime settimane da Regione qualche cigolio si è sentito. Ora tutte le opposizioni in Regione hanno sottoscritto l’iter per avviare una commissione d’inchiesta la domanda è lecita: Majorino prossimo sfidante di Fontana? Inutile negare che la spinta politica per una simile mossa è arrivata dal “popolo di Majorino”, visto che di gente in Regione con un popolo alle spalle ce n’è poca. Chi saprà reggere l’urto dell’onda sollevata dai sinistri milanesi? C’è davvero qualcuno a Palazzo Lombardia con le spalle abbastanza larghe? Perché al momento Fontana pare aver scaricato le eventuali colpe sui tecnici, ottenendo in un colpo di inimicarsi chi lavora con lui e di confermare i sospetti sulla dubbia utilità della politica attuale: se tanto dobbiamo solo seguire le indicazioni dei tecnici senza che gli eletti decidano nulla, a cosa ci servono gli eletti? Perché costicchiano, per usare un eufemismo, ma gli italiani (lombardi compresi) non hanno davvero più soldi da buttare.

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